«Dovete comprendere che Dio vi chiama per servirlo nei compiti e attraverso i compiti civili, materiali, temporali della vita umana: in un laboratorio, nella sala operatoria di un ospedale, in caserma, dalla cattedra di un’università, in fabbrica, in officina, sui campi, nel focolare domestico e in tutto lo sconfinato panorama del lavoro, Dio ci aspetta ogni giorno. Sappiatelo bene: c’è un qualcosa di santo, di divino, nascosto nelle situazioni più comuni, qualcosa che tocca a ognuno di voi scoprire». Parole che risuonano con intramontabile attualità in quest’omelia pronunciata da san Josemaría Escrivá, fondatore dell’Opus Dei, l’8 ottobre 1967 nel campus dell’Università di Navarra (Spagna) davanti a più di quarantamila persone provenienti da molti Paesi europei; quasi una «summa» del suo insegnamento sulla santificazione della vita ordinaria, vero luogo dell’incontro quotidiano con Cristo.
Questa nuova edizione di Amare il mondo appassionatamente, presentata da mons. Javier Echevarría, prelato dell’Opus Dei, è arricchita da un commento di Pedro Rodríguez, il teologo spagnolo che ha curato l’edizione critica del Catechismo romano e di Cammino.
Nei contributi raccolti in questo libro - sintesi di interventi pubblici quali conferenze, interviste e omelie - l'arcivescovo Georg Gänswein presenta un'entusiastica difesa della fede cattolica e della tradizione cristiana, esponendo nello stesso tempo profonde osservazioni sullo stato della Chiesa e sul suo ruolo indispensabile, in una società sempre più laica, come forza civilizzatrice nella cultura. A tal fine, sottolinea l'esigenza di una riforma personale di sacerdoti e vescovi, una conversione rinnovata, affinché diano la priorità all'annuncio della Parola di Dio e la incarnino nella loro vita e nella loro missione. Fedele al suo motto episcopale «Testimoniare la verità», l'Autore offre in queste pagine un'ottima guida per rimanere cristiani autentici nella Chiesa e nel mondo di oggi. Prefazione del principe etiope Asfa-Wossen Asserate.
Ezra Pound scrisse che un poeta deve saperci dare il suo mondo. Per circa sessant'anni (1908-1968) egli non cessò di creare il suo mondo poetico, inviandoci ragguagli di esperienze e scoperte nelle capitali del Novecento e nell'Italia in fermento fra le due guerre, luogo che gli sembrava antico e nuovissimo, in cui operare con le sue mille curiosità e creare un poema che sarebbe dovuto restare sua testimonianza. Altri dispacci poetici pervennero dal poeta in gabbia a Pisa e in manicomio a Washington, prima del suo sereno congedo da Liguria e Venezia. Massimo Bacigalupo, che conosce e studia Pound fin da ragazzo, ci guida in questo universo alternativo e bizzarro, da cui si gode una vista tutta particolare sulla letteratura e la storia del secolo scorso, e che ancora oggi non cessa di stupire e arricchire chi vi si avventura. Soprattutto indaga i Cantos, quel nuovo viaggio in Italia e mito personale che è una delle opere più scombussolanti, intriganti e a momenti toccanti del Novecento. Ma c'è anche la storia personale di Pound, dei suoi maestri e sodali Yeats, Ford, Wyndham Lewis, Eliot, dei suoi amici italiani Marinetti, Pea, Scheiwiller, e dei suoi amori da giovane e vecchio, sempre finalizzati alla passione di raccontare. Vita di un uomo che ebbe il dono di scrivere versi memorabili e crearsi un mito.
«L'antologia dei più importanti lavori pubblicati in campo astronomico tra il 1900 e il 1975 contiene ben sei articoli di Eddington contro i quattro di Einstein e Hubble. Nessuno lo supera e nessuno lo eguaglia» (Patrizia Caraveo, astrofisica italiana). Ma oltre che un grande fisico e un maestro, Eddington fu, come tutti i geni, anche un uomo sensibile al fascino della speculazione filosofica e teologica. Questa meditazione che ci ha lasciato, La Scienza e il mondo invisibile, ne è un saggio d'inossidabile attualità, che si colloca nel solco di una storia più ampia, spesso sconosciuta se non deliberatamente trascurata, che passa da giganti della scienza come Newton, Kelvin, Faraday e che a Eddington fa dire: «Per quanto mi riguarda non ho dubbi, riesco a sentire il pensiero di Dio».
In uno slancio d'amore il fedelissimo Fedro, figlio di un bracco e di una spinona maremmana, va alla ricerca del suo padrone Paride, dizionarista erudito e ottimo giocatore di biliardo. Non siamo più sulla terra, ma nel Mondo Prossimo e Fedro, in compagnia della dalmata Urania, si avventura in un viaggio che, tra mille difficoltà , diventa strada di conoscenza e itinerario di autocoscienza. Ne risulta un percorso di lettura incalzante e che coinvolge: un tragitto che, attraverso l'efficacia delle parabole e il linguaggio dei sentimenti, affronta, con quelle degli animali (che naturalmente parlano, come si conviene nelle favole), le nostre verità (pp. 208).
"La relazione della Chiesa con il mondo può essere riassunta nella celebre affermazione di sant'Agostino: Mundus reconciliatus, Ecclesia; la Chiesa, nella sua dimensione di Popolo di Dio, è il mondo stesso in quanto riconciliato con Dio; e, pertanto, si rapporta al mondo come forza, come sacramento, mediante il quale Cristo continua nella storia la sua missione di salvezza, vincendo la resistenza che il mondo stesso contrappone alla propria riconciliazione con Dio". Questa affermazione, a p.69 del volume, è l'orizzonte entro cui il Vicario generale dell'Opus Dei analizza la situazione della Chiesa nella contemporaneità, con particolare riguardo al ruolo dei laici cristiani. In risposta alle incalzanti domande di Rafael Serrano, mons. Ocáriz spazia dai problemi teologici attuali all'eredità del Concilio Vaticano II, alla qualità della "nuova" evangelizzazione, ai temi sociali del lavoro e della povertà. Una lettura autorevole e serena della realtà in cui viviamo, orientata alla riscoperta della felicità e responsabilità di essere cristiani.
All'idea del convento da sempre associamo l'immagine della privazione e della mestizia. Questo libro toglie alla cucina dei monasteri quella proverbiale cappa di tristezza e ci illustra una cucina infinitamente più ricca e sfiziosa di quanto pensavamo. Qui scopriremo ricette antiche, in cui i gusti robusti si combinano con una saggezza risalente a molti secoli fa. Da questo connubio nasce una cucina semplice e sana, in cui i piatti mantengono un forte contatto con la natura e diventano una proposta che sfida noi uomini del postmoderno a riscoprire noi stessi e la tradizione dei nostri antenati.
La dimensione estetica è essenziale nella vita umana. A detta di Dostoevskij (I demoni), la bellezza è «il vero frutto dell’umanità intera e, forse, il frutto più alto che mai possa essere». «Quale bellezza salverà il mondo?», si chiede allora lo scrittore russo nell’Idiota. Attraversando la storia dell’estetica dalla sua concezione antica, «interrogando – come scrive Stefano Zecchi in Prefazione – la tradizione e testimoniandola nella nostra contemporaneità con potente vigore, questo libro coraggioso» giunge alle conclusioni che furono di Charles Moeller in Saggezza greca e paradosso cristiano: la bellezza dell’arte su questa Terra è superata dalla bellezza dei santi, quindi dell’uomo, che di Dio è immagine. «La gloria di Dio è l’uomo vivente», aveva affermato prima di lui icasticamente sant’Ireneo. Il percorso del volume investe i campi artistici letterario (Iacopone, Dante, Petrarca, Tasso, Shakespeare, Manzoni, Dostoevskji, Zola, Peguy, Wilde, Ungaretti...), figurativo (Michelangelo, Raffaello e tanti altri fino a oggi) e quello filosofico (Platone, Aristotele, san Tommaso, Kant, Croce...) sorpresi sotto la luce portata dal fatto cristiano. «Presi per mano dall’autore – commenta sr. Maria Gloria Riva in Postfazione – apriamo gli occhi su quel brutto a cui ci siamo abituati e che sta diventando categoria di giudizio e veniamo pian piano istradati dentro quella via pulchritudinis che davvero rappresenta l’urgenza educativa del nostro tempo».
"Mentre in una bella giornata del giugno 1990 viaggia su un treno diretto da Manchester a Londra, durante una sosta forzata a causa di un guasto la ragazza si ritrova a guardare annoiata fuori dal finestrino. Ed è in quel momento che l’adolescente con la cicatrice a forma di saetta le esplode nella mente, assieme a una scarica adrenalinica."J.K. Rowling è una delle più straordinarie scrittrici contemporanee per ragazzi. Milioni di persone hanno visto i film tratti dalla saga che l'ha resa famosa in tutto il mondo: Harry Potter. Tuttavia, la maggior parte di essi non ha mai letto i suoi libri in cui lei parla con la sua voce unica e irripetibile. E questo è esattamente lo scopo del libricino che vi ritrovate tra le mani. Un'introduzione alla straordinaria capacita della Rowling di costruire mondi e affrontare tematiche attualissime e reali, che pur si muovono in un contesto fantastico.
È possibile trasformare il mondo per renderlo più conforme al disegno di Dio? Secondo l'autore è questa la specifica missione dei cristiani di ogni tempo, alle prese con il quotidiano della vita professionale e familiare. È un progetto apostolico appassionante che i credenti possono realizzare, con l'aiuto della grazia, «per rimettere insieme ciò che abbiamo rotto con il peccato, per contribuire a costruire il regno di Dio, un regno di verità e di vita, di santità e di giustizia, di amore e di pace. A tutto questo il Signore ci chiama». Anche e tanto più nel presente, in cui la negazione di Dio e di valori universali coincide con l'affermazione dell'individualismo, dell'edonismo e del relativismo. Come spiega questo libro, non si può cambiare qualcosa che non si ama. Le attuali sfide culturali richiedono in primo luogo uno sguardo d'amore e di speranza: un approccio positivo, capace di comprendere e decodificare la realtà con quello stile che matura nella preghiera e nella vita sacramentale.